Oggi giorno speciale. Anche se non mi sembra esserlo.
Però lo è, perché ho ufficialmente firmato per chiudere una storia nella quale ho creduto tanto, tantissimo, a tal punto da sposarmi ben due volte (perché ci piace fare le cose fatte bene – o complicarle, dipende dal punto di vista).
Ebbene sì, oggi dopo mesi di scambi di email etc, è successo.
Sto bene. Nessuna scesa di catena, nessun pianto… ma nemmeno nessuna sensazione di euforia o felicità. E questo mi preoccupa un po’.
Mi preoccupa l’idea di starci male di nuovo. Che se succedesse, sticazzi, è umano. Però boh… sono davvero stanco di stare male per questa cosa. E, lo dico piano non si sa mai, sono mesi che mi sento bene. Sto realizzando come tutto ‘sto bordello mi abbia spinto a rimettere in discussione tantissime cose di me, della mia vita, del mio modo di pensare e di affrontare situazioni. E in meglio.
Quindi boh, forse il motivo per cui mi sento “apatico” a tutto questo è, oltre gli oltre (oltre gli oltre si dice? io lo dico)… oltre gli oltre 30 cazzo di gradi (36 al momento) che devo gestire, credo di avere già dato con tutta questa storia, e la firma è solo una formalità. O forse è l’istinto di sopravvivenza che mi porta a focalizzarmi più sul arrivare vivo al giorno dopo senza sciogliermi o svenire rispetto alla cazzo di firma.
Comunque sia, firma fatta. Ora tocca a lui fare l’altro paio di firme, poi pagare una quantità vergognosa di soldi e lasciare che tutto venga aggiornato. E almeno l’Italia dovrebbe sistemarsi.
Quello che poi resterà sarà la Spagna. Ma uno step alla volta.
Riusciranno i nostri eroi a finire il tutto entro fine anno? Potrò brindare a Capodanno un nuovo inizio anche ufficiale su carta?
Lo champagne c’è. E alla fine… quello è l’importante.
Vado a bere che mi sto seccando. E sì, le piante le ho innaffiate: tutto sotto controllo.
Buoni 36 gradi a tutti.