Siamo scemi entrambi

Che strano. Manco lo conosco e già mi fa venire la voglia e necessità di scrivere.
Non so se questo sia un buon inizio.
Se mi vedessi da fuori mi direi: “te sei scemo”.
Ok, forse, ora come ora, non lo direi. Lo penserei, ma proverei a capire il perché. E bene… facciamo questo giochino assieme.
Proviamo a capire perché il sottoscritto ha un nodo alla gola dopo ieri sera.
Analizziamo.
Sicuramente è stato frainteso. Un complimento è stato visto come un’offesa. E il misunderstanding è la mia weakness e paura più grande in qualsiasi tipo di relazione. Mi piace essere chiaro ed assicurarmi che le mie intenzioni siano chiare.
Domani volevo parlare con la psico di un’altra cosa, ma mi sa riprenderemo questo topic, che è chiaramente ancora bello vivo e fresco.

Rileggendo la conversazione, a mio modesto parere, non vedo questo misunderstanding e mi permetto di ipotizzare che sia chi ha letto che è in generale una persona molto sensibile con una corazza poco utile e funzionale. E magari il sentirsi in qualche modo attaccato (ma nella sua testa) su un suo “punto debole” l’ha fatto scattare.

TO DO: potrei chiedergli specificatamente di questo. Ma magari poi fargli la domanda lo fa chiudere ancora di più a riccio e reagire?

Boh, per questa cosa, diciamo che parte male. Parte male perché non voglio ritrovarmi a non potermi esprimere onestamente, poter scherzare e non avere paura di farlo.

Tra l’altro dico: per quale motivo la gente pensa sempre male?
Cazzo, ci stiamo conoscendo… adesso, anche così proprio banalmente parlando: sarò cretino ad offenderti? Mi pare anche poco sensato, no?
Eppure ci sono stati già un paio di malintesi.

E perché ci sto male che manco lo conosco?

Allora, sicuramente ho un senso di perdita del controllo, specialmente se succede non nella mia lingua madre.
Penso (e mi è stato confermato più volte) di saper padroneggiare piuttosto bene sia l’inglese che lo spagnolo, e se mi trovo appunto ad essere frainteso in una di queste lingue, è come se mi partisse una necessità incontrollabile di dovermi chiarire. Questo in realtà anche in italiano, ma in altre lingue ancora di più.
Se lasciassi perdere, darei meno forza ed importanza alla cosa.
Ma queste “questioni di principio” toccano molto i miei valori, e non riesco a farle passare inosservate, nemmeno da me.

Tanti malintesi sono facilmente risolvibili provando a pensare da chi esce il messaggio, oltre che al messaggio in sé.
Io dico per esempio. Se leggendo qualcosa ti senti offeso, e l’altra persona non ha motivo alcuno di offenderti (in questo esempio… ci sto provando con te cazzo, ti dirò che fisicamente sei un cesso se ti strapperei i vestiti telepaticamente?), come cazzo pensi che ti possa offendere, tra l’altro su un fattore puramente estetico?

E sì, credo sia normale… anzi… legittimo (la parola “normale” non la voglio più usare – che cazzo è normale?) che mi faccia male sentirmi dire che sono un insensibile, in modo così gratuito?

Ora, io permetto che questa sua risposta mi faccia male. Potrei ignorarla, pensare “ma poveretto, non sai nemmeno come mi chiamo quasi”, riderci su e non dare importanza al fatto.

E spesso l’ho fatto e funziona.

Perché questa volta no?
Sto provando a risparmiarmi una seduda della psico (ma se ‘sto neonato non la smette di piangere dietro di me, avrò una famiglia sulla coscienza) e a capire da solo come gestire la cosa.

Sicuramente, soluzione velocissima ed efficace sarebbe parlarsi. Non via chat, ma almeno in videochiamata.
Dal vivo sarebbe il top, ma a parte non abitare dove abito io, sta proprio in un altro paese, ha turni lavorativi borderline con il mio stile di vita, e quindi la cosa più vicina al vedersi è la videochiamata.
Spero stasera di riuscire a farla.

Vorrei proprio dirgli questo:
Ciao home (letto proprio “ome”, letteralmente – è come dice lui “hombre”), sento il bisogno di parlare un attimo di quello che è successo ieri sera. So che hai detto che alla fine è stato un malinteso, ma resta il fatto che tu hai pensato subito male invece di porti il dubbio di come fosse possibile che io ti stessi offendendo – dato che è quello che hai provato leggendo il mio messaggio. Non ti sei posto il dubbio che magari volevo dire un’altra cosa? Io mi sto sforzando moltissimo a capirti e a parlare la tua lingua: non credi dovresti almeno fare un piccolo sforzo a ricordarti che quello che scrivo, come ti scrivo, può arrivarti non come io lo penso, anche solo per un limite linguistico?
E ora vorrei chiederti: cosa ho fatto o detto per farti reagire così? E soprattutto dubitare di me?
Non siamo nulla ancora, siamo due persone che provano una strana attrazione reciproca, che per qualche strano motivo sento vada oltre l’aspetto fisico. E non ci siamo ancora visti e nemmeno stretti la mano. E forse è un fuoco di paglia, molto probabilmente anche, ma abbiamo una vita sola e meglio un breve bel momento che non avarlo. Forse è qualcosa che è già finita prima di iniziare. Però questo non toglie che non mi piace questo approccio.
Ora, forse hai bisogno di tempo per fidarti davvero. Non so il tuo passato. Anche tu avrai i tuoi scheletri nell’armadio che ti fanno saltare. Qualcuno non ti ha apprezzato per come sei fisicamente? Non lo so. Ma io ti ho solo fatto complimenti.
Credo (e mi permetto di fare una assuption) che tu abbia qualche insicurezza tua a questo punto. Come le ho io. Perché offenderti se commento il tuo “quest’inverno voglio mettermi sotto in palestra” con un “poi ti metto il burka però”, come fai a vederlo come un’offesa? Ti sto dicendo che se diventi ancora più sexy di come sei adesso non ci sono soluzioni se non coprirti per non farti vedere dagli altri.
E invece l’hai visto come un “ora non sei bello, dopo lo sarai”.
Mentre scrivo sto ancora pensando.
Eppure hai zero problemi a fare naturismo, che richiede un’ottima accettazione del tuo corpo.
Sono confuso.
Sicuramente ultimamente sei incazzato per quell’ingiustizia al lavoro, ma anche lì, la reazione che hai avuto con il tuo capo è stata molto infantile…

Ok, fermo quello che gli direi perché dirgli “infantile” non credo aiuti.

Questo personaggio l’ho trovato molto attento alle piccole cose, sensibile e di una dolcezza disarmante. Trasmette una chimica speciale anche da come parla, da come sorride e da come ti guarda.
Sono fottutamente curioso di conoscerlo dal vivo perché è tanto che non sono così incuriosito da qualcuno.
Allo stesso tempo questo paio di problemini comunicativi mi hanno buttato un po’ giù.

Mi sto aprendo con lui – mi viene naturale farlo. E la cosa mi spaventa. Perché significa essere molto più vulnerabili.
Però preferisco una ferita ora, che pensare “sono stato sulle mie e ho perso l’occasione”.

Sinceramente, se la cosa dovesse concludersi oggi o domani, sarei un po’ triste ma sticazzi. Sarei comunque felice di essermi messo in gioco, e di averci provato.
Dopo “il casino” con il mio ex, questa è la seconda volta che qualcuno mi prende oltre l’aspetto fisico.

Curioso, ho un leggero senso di colpa nello scrivere questo. Credo nella mia testa ci sia qualcosa ancora che non mi permette di dire “nuovo inizio”.
Forse anche perché la firma è stata fatta ma non è davvero tutto ancora finalizzato. Piccola divergenza dal topic, ma spero davvero che inizio anno nuovo sia il mio nuovo inizio.

Comunque, qui sono sull’aereo e tra poco devo staccare.

Insomma, alla fine non mi sono analizzato e non so bene perché ci sia rimasto male, perché sia già infastidito se non mi risponde ai messaggi subito (quando so che lavora e non ha il telefono)… e cose da 15 enne così. Il mio amico che mi ha suggerito il nome del dominio mi sfotterebbe ora, come ho fatto tante volte io con lui, e ci sta.

La famiglia è salva perché ho due nipotini e mi ricordano loro. Ma perché vedo le bianche scogliere di Dover e tra poco scendiamo. Perché questo scuotere il mio sedile, i pugni sul tavolino, gli strilli del piccolo… porca puttana… veramente. Ma vabbè, non è colpa loro.

Niente. Vedremo come andrà.

Riusciremo a parlare stasera?
Riusciremo ad avere uno “scusami”? Questo non credo, ma sarebbe molto bello.
Riusciremo a fargli capire che, se vuole che la cosa continui, anche se per un giorno, deve cambiare atteggiamento con me?

…forse il fatto che voglia “cambiare” qualcuno che non l’ho ancora visto, significa che stiamo perdendo entrambi il nostro tempo?

Se però io “lo offendo” ma mi ha risposto oggi, e lui “mi fa male” ma gli ho scritto io comunque oggi… alla fine siamo scemi entrambi.
E non credo sia solo un’attrazione fisica da foto – perché ci sono bonazzi dove sta lui e bonazzi dove sto io: non avrebbe senso complicarsi la vita.

Insomma, tanto tanto scrivere per arrivare alla conclusione che… siamo scemi entrambi.

Cabin crew, 10 minutes to landing, 10 minutes to landing.

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